Bloovery, la Startup che Porta l’Innovazione nel Mondo dei Fiori
Da sempre i fiori sono in grado di comunicare le emozioni più forti e i sentimenti più veri. Lo sa bene Bloovery, startup italiana che punta a rivoluzionare un settore tradizionale quale quello dei fiori. Nata nel 2016 per iniziativa di Michele Dondi e Simone e Luca Guzzetti, Bloovery ha recentemente ricevuto un finanziamento di 300mila euro da Invitalia (Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa).
La startup ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Opstart.it, alla quale tutti possono partecipare, e ha da poco accettato il primo pagamento in bitcoin – a conferma della forte impronta innovativa che la caratterizza.
Business&Leaders ha intervistato Michele Dondi, co-founder e CMO di Bloovery.
Come nasce Bloovery e come funziona?
“Bloovery è il servizio di flower delivery che aiuta le persone a comunicare meglio le proprie emozioni attraverso i fiori.
È il nuovo servizio che rivoluziona l’esperienza dell’invio e ricezione fiori tramite:
- semplicità di accesso in mobilità, grazie all’app e al chatbot su Facebook Messenger;
- rapidità di acquisto con pochi click;
- scelta dei fiori guidata;
- creazione di un messaggio digitale testo/immagine/video che accompagnerà i fiori;
- garanzia di puntualità, conformità e qualità delle consegne
L’idea nasce nella primavera del 2016 dall’incontro fra i fratelli Simone e Luca Guzzetti, che già stavano sviluppando un innovativo concept di negozio di fiori, e Michele Dondi, esperto di Digital Marketing. Simone e Michele avevano già lavorato insieme in Vodafone Italia, dove si occupavano di web e digital marketing e così il progetto originario sui negozi di fiori subisce una netta svolta digitale e diventa Bloovery, la prima startup italiana di flower delivery online”.
Tradizione e innovazione: quali sono le sfide?
“Bloovery, così come altre startup di successo, punta a portare innovazione in un settore tradizionale come quello dei fiori, che non ha visto particolari sviluppi se non quello dello spostamento dei player fisici verso l’e-commerce, tipicamente con la sola realizzazione di siti web.
La vera sfida però non si limita a digitalizzare i processi di vendita con l’introduzione di front-web moderni (app. chatbot, ecc) e la semplificazione dell’esperienza cliente, ma il mettere in contatto tutti i protagonisti del settore riducendo inefficienze e sprechi”.
Quali sono le difficoltà che avete incontrato?
“Abbiamo seguito il classico percorso delle start-up, per cui: validazione dell’idea di business, prototipo, ricerca del product market fit, test sulle prime campagne marketing, e soprattutto ricerca dei finanziamenti per raggiungere gli step successivi. Tutto questo in un anno e mezzo. Non è stato facile considerando che al momento al progetto lavoriamo solo in 2, io e Simone, che non siamo i classici startupper appena usciti dall’università ma dobbiamo conciliare lavoro e famiglia”.
Quali sono i prossimi obiettivi?
“Dopo aver lanciato il flower delivery su scala nazionale, con un’esperienza per il cliente facile e ottimizzata per uso da smartphone, Bloovery non si è accontentata e ha deciso di ampliare il suo modello di business. A breve lancerà la prima piattaforma digitale per offrire servizi a tutti gli attori coinvolti nel settore, non più solo fioristi e clienti privati, ma anche clienti aziendali, grossisti e distributori fino ad arrivare a produttori e scuole di arte floreale.Con l’innovazione dei modelli produttivi e distributivi e con l’aiuto della tecnologia Bloovery vuole eliminare le molte inefficienze di un settore ancora quasi totalmente analogico e generare maggiori guadagni per tutti riducendo i costi, gli sprechi e aumentando i ricavi. Un mazzo di fiori potrà costare fino al 40% in meno rispetto a oggi”.
I commenti sono chiusi, ma riferimenti e pingbacks sono aperti.