Gimede, la Startup che Opera nel Mondo degli Investimenti Rinnovabili

Abbiamo intervistato Antonio Tanzi, COO e Co-founder di Gimede

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Gimede è il primo marketplace per investimenti rinnovabili, che intende creare un vero e proprio registro della vita di un impianto utilizzando la blockchain. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Antonio Tanzi COO e Co-founder dell’azienda.

In cosa consiste Gimede e com’è nata la vostra idea?
L’idea di Gimede ci è venuta in mente durante la partecipazione ad un programma di pre-accelerazione per startup a Roma, l’Enel Startup Program di Peekaboo, in collaborazione proprio con Enel. Come è facile intuire il tema in oggetto era proprio l’energia associata alla smart home, alla mobilità elettrica e alla blockchain. Proprio sfruttando quest’ultima tecnologia, partendo da una prima idea sulle Smart off-grid “autosufficienti”, è nato Gimede. Gimede vuole essere una piattaforma di supporto decisionale per investimenti in impianti rinnovabili, in grado di rendere il processo di vendita/acquisizione di un impianto il più semplice e rapido possibile, ma soprattutto sicuro ed accessibile. L’esempio che facciamo sempre per far cogliere al volo la nostra idea è quello dell’acquisto di un’auto: se l’acquirente interessato avesse la certezza di tutte le caratteristiche dell’auto, quali, per es., i chilometri percorsi, le manutenzioni ordinarie e straordinarie, incidenti, per una valutazione effettiva del valore e quindi del prezzo, la compravendita ne sarebbe di sicuro agevolata: prezzo di vendita probabilmente più alto e certezza e garanzia dell’acquisto. Ebbene la nostra piattaforma mette in contatto i proprietari di un impianto rinnovabile e i possibili acquirenti interessati, anche non specializzati, mostrando in maniera trasparente tutti i dati sensibili di un impianto: a partire dalla produzione e produttività, dati meteorologici, fino ad arrivare a dati amministrativi ed autorizzativi, il tutto viene tracciato e certificato tramite blockchain andando a creare un vero e proprio registro di vita dell’impianto stesso.

Qual è il vostro target di riferimento? Chi può accedere al vostro Marketplace e come?
In questa prima fase ci stiamo concentrando su impianti “utility scale” (>1MW) e di conseguenza il nostro target di riferimento sono, da un lato, i grandi operatori energetici e, dall’altro, gli investitori, gli asset manager e le banche. Per il momento l’accesso alla piattaforma è esclusivo e non pubblico, ed ovviamente diversificato sulla base dell’utente, anche se il concetto chiave resta lo stesso: creare una vetrina totalmente trasparente che metta in contatto i vari attori coinvolti. Gli operatori possono accedere alla piattaforma valorizzando il proprio know how e la propria esperienza come top performer del settore. Oltretutto ampliando la platea di potenziali investitori. Al tempo stesso i diversi investitori, anche non specializzati, potranno giovare della garanzia e della trasparenza dei dati relativi ad un impianto, con una conseguente riduzione dei tempi e costi di acquisizione, nonché delle skills necessarie ad una corretta valutazione dell’investimento. L’obiettivo, in un secondo momento, sarà quello di aprire la piattaforma al pubblico, concentrandoci anche su impianti medio/piccoli in modo dare accesso ad un pubblico sempre più ampio a questo tipo di investimenti.

Come applicate la blockchain al vostro business model? Avete in mente altre applicazioni per il futuro? In questa prima fase la blockchain è il vero e proprio abilitatore per l’attuazione del nostro modello di business. Al momento è la tecnologia che più si adatta al nostro caso, permettendoci di registrare, mantenere e distribuire facilmente ed in maniera sicura e scalabile le informazioni sensibili di un impianto. Ovviamente abbiamo in mente anche altre applicazioni strettamente collegate agli impianti rinnovabili e alla relativa produzione di energia. In particolare ci stiamo già concentrando sul matching diretto sulla piattaforma della domanda e dell’offerta per i cosiddetti PPA, accordi di compra-vendita dell’energia a lungo termine e, infine, sul trading diretto dell’energia verde prodotta dagli stessi impianti.

Non avete mai ipotizzato una ICO? Stiamo studiando e valutando attentamente anche questa soluzione, data la sua semplicità e velocità a livello burocratico di investimento e disinvestimento, ma soprattutto perché ci permetterebbe di mantenere forte la governance della startup dandoci al tempo stesso la possibilità di ricevere investimenti a livello quasi mondiale.

Per ora si parla di un test beta: quando pensate di fare il vostro ingresso ufficiale sul mercato? Internamente abbiamo una data in testa, in funzione della fase di test di collegamento ai primi impianti che durerà almeno per ulteriori 6/9 mesi. Il tutto dipenderà anche e soprattutto da alcuni accordi chiave che stiamo finalizzando e che faciliteranno e velocizzeranno il completamento dello sviluppo della piattaforma, nonché il “popolamento” della stessa da parte di grandi operatori ed investitori del settore. Senza però ricadere nell’errore del “se non sei imbarazzato dalla prima versione del tuo prodotto, lo hai lanciato troppo tardi”.

Quando, in qualità di proprietario di un pannello fotovoltaico, accedo al vostro marketplace, cosa faccio? Vendo quote dello stesso e non sono più il solo proprietario? Se non è così, come viene regolata l’acquisizione di quote sul marketplace?
Il funzionamento è proprio questo. I proprietari degli impianti mettono in vendita alcune quote dei propri impianti sulla piattaforma. I potenziali investitori, sulla base dei dati certificati e disponibili sulla piattaforma, possono selezionare e monitorare il proprio investimento durante l’intera vita utile dello stesso. Successivamente, a seconda dell’orizzonte temporale dello specifico investitore (mediamente parliamo di 5-8 anni), si crea un processo ciclico di cessione/acquisizione di quote di un impianto fino al fine vita utile dello stesso (per es. per un impianto fotovoltaico parliamo di 25-30 anni). Inoltre la piattaforma permetterà ai potenziali investitori di avere accesso ad un pacchetto garantito e certificato di dati relativi all’impianto selezionato, andando così a creare anche un indice di valutazione dell’impianto sulla base di dati reali disponibili. In questo modo i potenziali investitori potranno diventare veri e propri proprietari di un impianto rinnovabile senza possedere “fisicamente” l’impianto e quindi senza doversi preoccupare di tutte le fasi di autorizzazione e di costruzione, nonché del mantenimento dello stesso. Ovviamente tutto il ricavato dell’energia prodotta dall’impianto viene spartito tra i vari proprietari in quota parte, e lo stesso dicasi per i vari costi di operation e maintenance.

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