Too Good to Go: l’App Contro lo Spreco Alimentare

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Lo spreco di cibo è un tema sempre più attuale: la nostra società ogni giorno butta e non utilizza tonnellate di cibo che potrebbero essere la felicità di qualcuno. La FAO stima che un terzo del cibo prodotto mondialmente viene sprecato.

Nel 2015 in Danimarca è nata Too Good To Go, una società fondata da un gruppo di giovani ragazzi che ha come obiettivo quello, appunto, di evitare tali sprechi. Questa idea innovativa è stata di recente portata in Italia, decimo Paese ad entrare nel network. Abbiamo avuto il piacere di intervistare un responsabile di Too Good To Go, questo è quello che ci ha raccontato.

Il vostro obiettivo è lottare contro lo spreco alimentare: com’è nata l’idea?
Too Good To Go è nata, quasi per caso, in Danimarca nel 2015: un gruppo di ragazzi ha deciso di mettersi in gioco per lottare contro lo spreco alimentare dopo aver visto l’ennesimo buffet finire nella spazzatura all’orario di chiusura: quel cibo era ancora “troppo buono per essere buttato”, da qui hanno pensato fosse necessario creare l’app Too Good To Go. L’app è cresciuta in maniera esponenziale in Europa, ed è sbarcata a fine marzo in Italia – il decimo Paese a entrare nella rete antispreco.

Quali sono i prossimi step?
I primi passi sono stati mossi a Milano, ma ci stiamo già muovendo per raggiungere presto tutte le altre città della Penisola: dai grandi ai piccoli centri, dalle attività commerciali a gestione familiare alla grande distribuzione. In breve tempo raggiungeremo tanti italiani – che sappiamo essere pronti a unirsi alla lotta contro gli sprechi alimentari. Come possiamo crescere ancora più velocemente? Con l’aiuto proattivo dei commercianti – che invitiamo a unirsi alla nostra rete in continua espansione,  entrando in contatto con noi tramite il nostro sito – e ovviamente con il contributo fondamentale degli utenti.

Qual è la vostra clientela di riferimento?
In generale – vogliamo parlare a tutti: dagli studenti, che utilizzano smartphone e servizi digitali sempre più frequentemente, alle famiglie che vogliono dare il giusto insegnamento ai propri figli, a coloro che – pur non rientrando nei gruppi di riferimento menzionati – vogliono fare, tramite una semplice azione quotidiana, del bene alla comunità e all’ambiente.

Da poco avete chiuso un ulteriore round di finanziamenti per 6 milioni, come li utilizzerete?
L’obiettivo è crescere e raggiungere nel minore tempo possibile il maggior numero di “waste warriors” (così ci piace chiamare noi stessi e tutti gli utenti e commercianti che entrano a far parte della nostra rete) in tutta Europa. Inoltre, continueremo a migliorare la nostra app con un’esperienza sempre più frictionless e un’offerta che copra i bisogni e i desideri di tutti.

In Italia il tema dello spreco alimentare si sta diffondendo molto ultimamente, anche grandi chef stellati come Bottura si stanno adoperando per combatterlo. Cosa pensare delle joint venture?
Non possiamo essere altro che contenti che il tema stia ricevendo sempre maggiore attenzione. La nostra mission è quella di creare un mondo senza sprechi: sicuramente ci saranno diverse occasioni in cui lavoreremo fianco a fianco con partner e associazioni no-profit per sensibilizzare ancora di più la nostra audience. Il lavoro di Bottura e del suo team è encomiabile – e ci fa molto piacere constatare il successo che sta avendo oltre i confini del nostro Paese.

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