External Relations, Pilastro delle Grandi Aziende. In Cosa Consiste?

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Si sente spesso parlare di public relations, comunemente intese come “relazioni con il pubblico”. Meno conosciuto è invece il ruolo di chi lavora nelle External Relations che, alla lettera, potrebbero essere definite “relazioni esterne”.

Ma cosa si intende per External Relations?
Il dipartimento External Relations è ormai diventato una conditio sine qua non per tutte le società che si trovano, per dimensione e interessi in gioco, a dover interagire con i media, i policy maker, gli investitori, gli accademici, i portatori di interesse. In generale, il compitò ad esso affidato è la promozione dell’immagine pubblica dell’azienda.

Le responsabilità a carico delle External Relations sono varie e dipendono in larga misura dal settore in cui opera la società. Tra queste, di primaria importanza è la gestione della reputazione dell’azienda, attraverso la creazione di specifiche campagne di comunicazione destinate ai diversi tipi di audience (ripetiamo: media, policy maker, investitori, accademici, portatori di interessi). Può trattarsi di comunicazione politica, di comunicazione finanziaria, di comunicazione tecnica, di comunicazione commerciale. Ed è proprio per questo che, generalmente, all’interno di ogni dipartimento External Relations lavorano persone con diversi background: ex giornalisti, analisti finanziari, consiglieri o analisti politici, esperti di comunicazione e gestione della crisi.

Quali sono le competenze richieste per lavorare nelle External Relations?
Le competenze (cosiddette skills) sono chiaramente legate alla necessità di interagire con professionalità di altissimo profilo. Ottime capacità di comunicazione scritta e verbale, sviluppate abilità interpersonali (persuasione, negoziazione), eccellenti capacità critiche e analitiche (per comprendere a pieno i propri interlocutori: quali sono gli interessi? Che tipo di relazione si intende instaurare? In che modo possono influenzare la reputazione dell’azienda?). E, ultimo ma non meno importante, la predisposizione ad imparare sempre cose nuove – proprio in ragione del carattere poliedrico e dinamico del ruolo. Chi interagisce con i policy maker è chiamato a conoscere il quadro socio-politico di riferimento; chi si relaziona con i media deve essere in grado di analizzare le notizie e le fonti da cui provengono; chi interloquisce con gli investitori deve saper leggere e comunicare i dati finanziari. Comune a tutti è una conoscenza approfondita del settore in cui opera l’azienda.

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