Le 3 Città più Green Secondo il Rapporto di Legambiente

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Quali sono le città più green d’Italia? Ecosistema Urbano è il rapporto sulle performance ambientali delle città 2019, stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.

Come si legge nella nota di Stefano Ciafani, Presidente Nazionale Legambiente, “è nelle città che la battaglia per lo sviluppo sostenibile si vince e si perde. Ed è sempre nelle città – dove si produce più della metà del gas serra – che si gioca la sfida cruciale dei cambiamenti climatici”. Partendo da questo assunto, Legambiente ha condotto una ricerca sulle città più green d’Italia, tenendo conto di 6 aree tematiche: mobilità, rifiuti, aria, acqua, ambiente urbano, energia. In aggiunta, è stato attribuito un bonus alle città che si sono contraddistinte per il proprio impegno in quattro ambiti: ciclo dei rifiuti, recupero e gestione acque, modal share, gestione del trasporto pubblico.

Le 3 città più green d’Italia

  1. Medaglia d’oro per Trento, che si aggiudica un punteggio di 81,2/100. Risultato dovuto, in particolare, al miglioramento della qualità dell’aria e alla attenzione per la mobilita’ ciclabile. Si legge nel report di Legambiente: “Deve il suo balzo in testa alla graduatoria principalmente al miglioramento registrato nei tre parametri della qualità dell’aria, a una leggera crescita dei viaggi degli abitanti sul trasporto pubblico e all’aumento dell’attenzione alla mobilità ciclabile”.
  2. Argento per Mantova, con 80.59/100, che si è distinta per aver ridotto ulteriormente le perdite della rete idrica.
  3. Bronzo per Bolzano, che registra 76,40 punti su 100. Il capoluogo altoatesino ha migliorato la gestione dei trasporti pubblici e fatto passi in avanti nell’utilizzo delle energie rinnovabili. Come evidenziato da Legambiente: “Cala il biossido di azoto e si riducono sensibilmente i giorni di allarme ozono. Sostanzialmente stabili le concentrazioni delle polveri sottili, così come anche i consumi di acqua potabile pro capite e le perdite della rete idrica che oscillano sempre intorno al 30% dell’acqua immessa in rete”.

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