Welfare aziendale, com’è cambiato in tempi di Covid
Da sempre le migliori imprese investono in quello che viene definito “programma welfare” o welfare aziendale. L’obiettivo è quello di offrire un servizio dedicato ai propri dipendenti, dimostrando l’attenzione specifica posta nei loro confronti.
Il meccanismo ha spesso avuto un approccio orientato alla premialità, al rafforzamento della fidelizzazione nei confronti dell’azienda e al raggiungimento di risvolti ad impatto sociale.
Il periodo appena trascorso ha però costretto aziende e dipendenti a rivedere il loro rapporto di collaborazione, affidando all’autogestione di questi ultimi tutte le attività tramite smartworking. Un rapporto di lavoro nuovo, dunque, completamente basato sulla fiducia e la trasparenza, senza la possibilità di un reale controllo sulle tempistiche delle mansioni svolte.
In un contesto simile, nonostante le difficoltà, sono tante le aziende che hanno scelto di investire sui propri dipendenti. Il welfare aziendale ha quindi un nuovo ruolo, di supporto e di integrazione dei servizi di cui il dipendente aveva bisogno.
Formazione in e-learning: una possibilità di crescita professionale
Fluentify è una delle piattaforme e-learning che si è messa a disposizione delle pmi nel periodo di quarantena, offrendo la possibilità di usufruire gratuitamente dei propri sistemi di apprendimento a distanza delle lingue. Una formula che ha avuto successo: infatti Fluentify ha registrato +200% di richiesta di corsi di lingua sulla sua piattaforma, al punto di dover potenziare il numero di tutor collegati da tutto il mondo.
Le fasce orarie di formazione maggiormente utilizzate dai dipendenti sono quelle dalle 14 alle 16 e dalle 7 alle 9. Questo testimonia che la formazione online è compatibile con gli orari di ognuno senza creare limiti di accessibilità alle risorse.
Offrire prodotti artigianali supportando i piccoli produttori
L’attenzione alla sostenibilità ambientale rimane un trending topic anche in tempi di pandemia. Sono sempre di più le imprese che optano per attività di CSR con risvolti concreti a sostegno di ambiente e società.
È il caso di 3Bee, startup scelta da colossi come Ferrero e Danone Actimel. Questa consente alle aziende di “adottare” alcuni alveari e di riceverne la produzione, 100% made in Italy, realizzata da piccoli allevatori. In questo periodo di incertezza, questi doni artigianali diventano così anche un piccolo gesto rassicurante in un momento storico così incerto.
In un solo anno, grazie alle molte aziende che hanno investito nel programma di 3Bee, si è raggiunto il primo obiettivo di un totale di 70 milioni di api protette.
Rientrare in ufficio in sicurezza: la rivoluzione delle pause pranzo
Anche le condizioni in cui si consuma il pasto a pranzo rientrano nella nozione di welfare aziendale. Alcune aziende hanno optato per soluzioni tecnologiche e originali. Tra queste Delò, un locker refrigerato ideato dalla startup Streeteat, che permette al dipendente di scegliere il proprio piatto preferito dalla piattaforma online e di trovarselo recapitato alla giusta temperatura nello scomparto a lui assegnato.
Nel rispetto delle norme anti-contagio: ogni piatto è confezionato in ATP e consegnato all’utente all’interno di uno dei 48 scomparti del locker, senza quindi alcun contatto diretto con il driver e senza scambio di contanti.
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