Investire nell’Arte Continua ad Essere una Strategia Vincente

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Investire nel mercato dell’arte è certamente una delle strategie più utilizzate da wealth manager e consulenti finanziari. E a ben vedere ancora una volta, in un momento di grande incertezza per i mercati, investitori di tutto il mondo sembrano aver trovato rifugio nell’arte. 

Investire nell’arte è una scelta vincente. Uno dei pilastri fondamentali del wealth management è considerato proprio il mercato dell’arte, ottimo strumento di diversificazione del portafoglio. Il rischio è parte integrante di qualsiasi forma di investimento e questo coinvolge, chiaramente, anche il mercato dell’arte. Per cui è fondamentale riconoscere il valore di un’opera e acquistare al miglior prezzo.

In molti ricorderanno che, nel 2000, un acquirente comprò Untitled (1990) di Christopher Wool per 35mila dollari. Questo fu un investimento straordinario, dal momento che l’opera è stata poi stata rivenduta quindici anni dopo per oltre 2 milioni di dollari.

Il 7 luglio 2022, Artprice ha stimato che l’indice di crescita del mercato dell’arte fosse pari al 36%, il che conferma che investire nell’arte continua a generare ritorni soddisfacenti. Non è un caso i risultati finanziari di due delle più grandi case d’asta al mondo, Phillips e Christie’s, siano stati di recente straordinari. Phillips ha registrato, nel primo semestre del 2022, un fatturato in crescita del 37%, pari a 746 milioni. In particolare, il volume d’affari ha toccato i 590 milioni con un incremento pari al 30% rispetto allo stesso semestre del 2021, mentre le vendite private hanno raggiunto i 156 milioni con un aumento di oltre il 70% rispetto allo stesso semestre del 2021. 

Semestre in crescita anche per Christie’s. La nota casa d’asta ha infatti ottenuto risultati “straordinariamente solidi”, con vendite pari a 4,1 miliardi di dollari, in netto aumento rispetto al 2021. La migliore performance dal 2015 ad oggi.

Tutto questo non fa che confermare, ancora una volta, che il mercato dell’arte segue dinamiche diverse rispetto ai mercati azionari e delle commodity. Uno dei motivi per cui, ribadiamo, investire in arte – facendo le dovute valutazioni, in termini di rischi – continua ad essere una strategia vincente.

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