Birrificio 620 Passi: Secondo Overfunding su CrowdFundMe
Birrificio 620 Passi è il primo birrificio condiviso italiano, ispirato al successo inglese Brewdog: un modello partecipativo basato sul concetto di integrazione con la filiera. Alla base del progetto c’è la creazione di una community di soci amanti della birra: oltre a possedere una quota di Birrificio 620 Passi Srl., i soci hanno accesso a una serie di benefici legati al birrificio e alla loro birra.
La startup è, per la seconda volta, in overfunding su CrowdFundMe. Abbiamo intervistato Andrea Menegon, Amministratore Delegato di Birrificio 620 Passi.
Com’è nata l’idea di Birrificio 620 Passi?
L’idea è nata alcuni anni fa da un gruppo di soci fondatori che inizialmente volevano autoprodurre la birra da offrire nel bar di Marano Lagunare, in Friuli. La birra unisce, non solo i gusti ma anche le idee: a distanza di alcuni anni, 620passi è diventata una startup a proprietà “diffusa” che oggi coinvolge oltre 500 soci e che vogliamo continuare a crescere. Crediamo che insieme possiamo fare un passo in più, per questo siamo il primo birrificio condiviso in Italia.
Avete chiuso il primo semestre 2022 con volumi di produzione quadruplicati rispetto allo stesso semestre del 2021. Come avete raggiunto questo risultato?
Il progetto industriale nasce con l’ambizione di sviluppare il più grande birrificio artigianale italiano per volumi di produzione. Si tratta naturalmente di un’ambizione di lungo termine (a 10 anni) che passa attraverso una serie di tappe di sviluppo molto chiare e definite. Negli ultimi mesi abbiamo investito energie e risorse per sviluppare la capacità di produzione del birrificio, con la massima attenzione rivolta alla qualità delle nostre birre. A livello commerciale, siamo orgogliosi di aver attivato partnership con alcuni importanti players distributivi nei due canali Horeca e GDO, come ad esempio Friulbrau e Alì.
Quali sono le sfide che avete affrontato nei primi anni di vita di Birrificio 620 Passi?
Lanciare un nuovo business non è mai cosa semplice, tantomeno se parliamo di un birrificio artigianale nel mezzo di una pandemia. Vorrei rivolgere il pensiero a quanto ci ha permesso di superare i momenti più difficili, che riassumo nella condivisione di spirito ed entusiasmo, da parte di tutto il team: dai soci fondatori ai miei colleghi, la nostra agenzia di comunicazione ed i consulenti, gli amici e tutti i simpatizzanti del birrificio condiviso. Siamo una grande community di amanti della birra, uniti dalla stessa filosofia: unire le forze per fare impresa. Credo che questa spinta ci abbia permesso di superare i momenti di maggiore difficoltà.
Grande successo su CrowdFundMe, dove avete raccolto molto più di quanto previsto. Su cosa vi concentrerete adesso?
C’è grande fermento intorno al progetto: accogliamo con entusiasmo l’arrivo dei nuovi soci che ci aiuteranno a far conoscere sempre di più il birrificio. Continuiamo a sviluppare la produzione a pieno regime, per soddisfare la crescente domanda da parte del mercato. I prossimi mesi saranno fondamentali per mettere a punto il piano 2023: vogliamo cogliere nuove opportunità per fare altri passi avanti, insieme.