Brand Activism Culturale: una Nuova Forma di Marketing Umanistico

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A cura di Erika Rosenstein

Quali sono i nuovi compiti sociali di un’impresa in un mondo sempre più digitalizzato e ad alto tasso di superficialità comunicativa? Le pratiche di CSR classiche possono orientarsi in una divulgazione orientata alla cultura? Ne abbiamo parlato con Cristina Toffolo De Piante, editrice e ideatrice del Brand Activism Culturale®.

In cosa consiste e come è nato il concetto di Brand Activism Culturale®?

Il Brand Activism Culturale® è una declinazione del brand activism ideato da Kotler, ossia una naturale evoluzione della corporate social responsability che vede le aziende sposare a 360 gradi una causa sociale, solidale o ambientale. La prospettiva di orientare questo impegno valoriale verso la divulgazione dei classici letterari e della promozione della lettura dei libri cartacei è quello che, come editore e amante della carta stampata, sento il dovere di diffondere. Il progetto si rivolge a imprenditori, associazioni e cooperative sociali che possono diventare promotori di esperienze volte a divulgare attivamente i classici letterari. Si tratta di una nuova forma di marketing umanistico, dove la cultura diventa valore aziendale.

Che cosa sono i BOOKé e come vengono realizzati?

Tra gli strumenti del Brand Activism Culturale® ci sono i BOOKé: libri dal formato agile, simile allo smartphone nelle dimensioni ed evocanti nella grafica Instagram, al fine di risultare accattivanti anche per il lettore alle prime armi.  Sono piccoli volumi di non più di 100 pagine che fondono letteratura e arte contemporanea, grazie ai testi dei maestri della grande letteratura italiana e mondiale e alla presenza di una copertina di pregio realizzata da artisti riconosciuti a livello internazionale che la progettano ispirandosi a una propria lettura emozionale del testo.

La fase stessa di realizzazione dei BOOKé, prevede una lavorazione artigianale. Come editrice, ho scelto di coinvolgere giovani appassionati, aderenti al movimento culturale del brand activism, per fare le trascrizioni dei classici attraverso un lavoro in coppia. Questa dinamica prevista ha il compito di fargli vivere insieme l’esperienza della lettura ad alta voce, dividendosi i compiti di lettura e trascrizione. Anche la prefazione è a cura di giovani scrittori selezionati dalla nostra casa editrice, che forniscono curiosità e contesti interessanti per supportare il lettore in una lettura che possa aiutarlo a sviluppare spunti e riflessioni. I BOOKé, pronti e confezionati sono quindi a disposizione delle imprese, che hanno da qui un ruolo fondamentale.

In che modo l’imprenditore diventa parte attiva del processo culturale e viene supportato in questo?

Aderire al Brand Activism Culturale® comporta un coinvolgimento attivo da parte dell’imprenditore nel divulgare la letteratura affinché diventi coinvolgente e fruibile in maniera accattivante nel proprio contesto aziendale. Ogni realtà di impresa è unica e differente e il nostro compito è supportare l’azienda nella fase creativa di definizione delle modalità più efficaci per far sì che i BOOKé, o lo strumento più funzionale e studiato ad hoc con l’imprenditore, raggiungano il cuore dei lettori. Questi possono essere i dipendenti, i fornitori, i clienti… A seconda del target si studiano attività specifiche. Ad esempio, una cooperativa sociale che ha aderito al progetto ha organizzato una “cena futurista” promuovendo la Cucina Futurista Natalizia di Fortunato Depero, libro breve in cui Depero descrive le ricette culinarie realizzate secondo i principi del movimento di Marinetti, accompagnate dai disegni originali apparsi sul giornale “Il Brennero” nel 1932. L’idea è stata di dare concretezza alle parole del libro. Come? Ricreando nel ristorante sia il contesto sia alcuni piatti descritti nelle pagine. e facendo arrivare come ultima portata il libro di Fortunato Depero come omaggio a tutti i partecipanti.  Scopo della serata divulgare cultura in maniera inaspettata. Molti ospiti ignoravano il movimento futurista e altri confondevano alcuni ideali del periodo. A fine serata le persone sono rientrate nelle loro case arricchite da maggiori informazioni e soprattutto con più chiarezza sul contesto storico e sui suoi protagonisti

Perché oggi è importante far sì che siano le aziende a diventare promotrici di cultura?

Le imprese oggi più che mai hanno bisogno di offrire nuovi stimoli. Sia i dipendenti, sia i clienti vogliono poter aderire a valori autentici condivisi per mantenere la fidelizzazione con un brand e distinguerlo dalla concorrenza.

Aderire al Brand Activism Culturale® e farne un valore aziendale significa coinvolgere i dipendenti in un’esperienza arricchente, che potrebbe anche portarli a chiedere di proporre all’imprenditore nuove modalità di attivazione del Brand Activism Culturale®, non solo con i BOOKé. Inoltre, in un mondo dove la concorrenza e la comunicazione assordano chi cerca servizi, divenire promotori di cultura è un modo per distinguersi in maniera forte dalle tante attività di pura CSR aziendale, spesso orientate su argomenti tra loro simili per tematica, per quanto importanti.

Le aziende, inoltre, grazie alla loro forza economica e comunicativa possono diventare davvero una leva importante per migliorare la sensibilità collettiva in generale; perché quindi non farlo cercando di non perdere i grandi classici della nostra letteratura?

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